Nell'antichità romana questa città non era altro che un villaggetto intorno ad una stazione sulla via Appia, conosciuta come "Tres Tabernae" o le “Tre Osterie”. Nerone, successivamente, vi fece costruire un grande serbatoio di acqua potabile, la "Cisterna" appunto, per approvvigionare d'acqua Anzio antica.
Nel Medioevo Cisterna fu nell'orbita della Chiesa che l'affidò, di volta in volta, a varie famiglie feudali. Nel 1350 fu dei Frangipane che la tennero alcuni decenni finquando Urbano VI non la
infeudò a Gorio di Nando Gori di Velletri. Dopo il '400 la tenne, non senza lotte e traversie, la famiglia Caetani. Nella lunga storia di Cisterna si susseguono, con periodica e crudele puntualità, distruzioni, saccheggi e incendi che mai, tuttavia, misero completamente in ginocchio i coraggiosi abitanti della città, la cui tenacia e volontà seppe ripetere ogni volta il miracolo della resurrezione.
Fu durante l‟ultimo conflitto mondiale che Cisterna subì un colpo terribile tanto da meritare la medaglia d‟argento al valore civile: per la sua posizione geografica - poco distante da Anzio, luogo strategico delle operazioni militari anglo-americane nel centro Italia - è stata trasformata nel 1944 in un campo di battaglia. Secondo stime effettuate, circa il 97% del paese venne distrutto dai continui bombardamenti. La popolazione civile cercò riparo nelle grotte che si snodavano nel sottosuolo di Cisterna, tra cui quelle di Palazzo Caetani, ma le vittime furono più di 500.
Ricostruita, la città ha subito nel dopoguerra una graduale trasformazione da centro agricolo a zona industriale, mantenendo tuttavia ambedue le caratteristiche; molto sviluppati sono infatti, nonostante la presenza di grandi industrie, i settori ortofrutticoli, vitivinicoli, caseari e florovivaistici con prodotti tipici di qualità (dal sito ufficiale internet del Comune).
FONTE: Sito www.comune.cisterna-di-latina.latina.it