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Protocollo di intesa PUA

Protocollo di intesa PUA

Il Comune di Aprila con DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 93 DEL 13/06/2019 ha approvato il Protocollo di intesa tra l’azienda Asl Latina ed i comuni nei relativi ambiti di zona per la gestione nei distretti socio-sanitari del punto unico di accesso (P.U.A.)
In questa pagina rendiamo disponibile in allegato la documentazione aziendale relativa

PUA - Punto Unico di Accesso

Il PUA si caratterizza quale “modalità organizzativa che, nell’ottica di fornire risposte integrate, complete e appropriate a bisogni semplici e avviare i percorsi per i bisogni complessi, è funzionale anche alla razionalizzazione dei processi e delle risorse”.
Come tale, il PUA garantisce l’apertura a tutte le persone che vi si rivolgono, ponendo comunque una particolare attenzione a:

  • Area azione di sistema
  • Area Materna Infantile (Minori e Famiglia)
  • Area anziani
  • Area Disabili
  • Area Dipendenze
  • Area Salute Mentale
  • Area Patologie per Infezioni da HIV e patologie in fase Terminali
  • Area inabilità o disabilità, conseguenti da patologie croniche degenerative

Finalità e obiettivi del PUA

Il PUA mira a:

  • Orientare le persone e le famiglie sui diritti alle prestazioni sociali, socio-sanitarie e sanitarie e di continuità assistenziale e sulle modalità per accedere ad esse fermo restando l’equità nell’accesso ai servizi, con particolare riferimento alla tutela dei soggetti più deboli;
     
  • Garantire ai cittadini il diritto all’accesso unitario ai vari servizi, superando l’accesso alle diverse prestazioni erogate da sistemi differenti;
     
  • Garantire l’accesso equo-universalistico alle prestazioni sociosanitarie, in particolare nell’area della fragilità della cronicità e della disabilità;
     
  • Proporsi come LEA processuale definito, nei suoi requisiti fondamentali, dal DPCM del 2 febbraio 2001 sull’integrazione sociosanitaria (punto5);
     
  • Proporsi come condizione perché siano poste in essere azioni e modalità idonee per una corretta tutela sanitaria e socio-assistenziale.

Funzioni del PUA

Il PUA è inteso anche come luogo fisico, ma, soprattutto, come una modalità di approcci ai problemi dell’utenza e di interfaccia con la rete dei servizi; cioè una modalità di lavoro, propria degli operatori sanitari e sociali, non come una specializzazione di alcuni addetti, che si articola a due livelli: il front office e il back office.

La funzione di front office, a contatto diretto del cittadino, si declina nelle attività di:

  1. accoglienza e ascolto e prevalutazione degli elementi di bisogno della persona mediante l’apertura di un progetto-fascicolo personale e l’adozione di una scheda socio-sanitaria (all. D DGR Lazio 149/’18), preferibilmente telematica, unificata tra ASL e Comuni, capace di individuare il bisogno sociale, sanitario e socio-sanitario e il relativo livello di complessità;
  2. accoglienza delle segnalazione di soggetti fragili da parte di singoli cittadini e/o di agenzie diffuse, formali e informali, della comunità volte a segnalare eventuali bisogni inespressi e a creare la collaborazione collettiva alla presa in carico della fragilità, della cronicità e della complessità;
  3. rilascio informazioni relative ai servizi, ai diritti e alle rispettive modalità di accesso;
  4. primo orientamento e sostegno a favorire l’accesso ai servizi sanitari e sociali coerenti con la domanda espressa o con il bisogno rilevato.

La funzione di Back office, come confronto multidisciplinare e lavoro d’equipe tra gli operatori, si declina nelle attività di:

  1. valutazione dei casi accolti o segnalati, mediante la raccolta di informazioni socio- ambientali, sanitarie e del livello di autosufficienza con core-items desunti dalla scheda SVaMDi prevista dal sistema informativo SIAT, prossimamente in uso alle ASL di Latina (o diversa scheda ove in futuro attivata) e da altre informazioni sociali in possesso degli operatori presenti nel PUA;
  2. realizzazione di interventi per la risoluzione diretta di casi semplici;
  3. attivazione della rete dei servizi per i casi a valenza istituzionale multipla, nonché delle reti informali presenti nel territorio;
  4. attivazione della valutazione multidimensionale con il coinvolgimento dei servizi specialistici sanitari del caso ( SERD-DSM ecc..) , in presenza di bisogni socio-sanitari di livello medio e alto, per la conseguente presa in carico;
  5. eventuale attivazione della mediazione culturale;
  6. monitoraggio dei percorsi attivati e aggiornamento della mappa dei servizi.

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Ultimo Aggiornamento: 2 settembre 2019
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